venerdì 12 settembre 2014

Sulla mente

E anche oggi si porta avanti un nuovo giorno.
Spesso ti svegli e ti chiedi cosa possa succedere, e improvvisamente ti fermi a pensare perchè sei arrivato a quel punto, per quale motivo strano o quale coincidenza, tu sia finito in questa parte di universo.
Spesso le cose cambiano a seconda di come affronti la vita, di come gestisci le cose (o apparentemente cerchi di gestirle). 
La vita, il nostro percorso, le nostre scelte allora, sono veramente arbitrarie?
Il nostro cervello le vive veramente, o è solo il frutto di un'apparente libertà?
Tutti ci dicono che i media ci influenzino, che ci condizionano. L'ambiente che ci circonda è a tutti gli effetti una potenziale fonte di ispirazione/distruzione. Noi ci evolviamo come esseri viventi in base agli stimoli che riceviamo. Ormai è acclarato che l'organismo è mosso in parte da quella che è l'epigenetica: quei cambiamenti ambientali che influenzano il fenotipo (aspetto esteriore) senza intaccare il genotipo (il corredo genetico).
Cambiamenti come questi in sostanza, diversificano i piani effettuati a priori, nel nostro caso dal genoma, per ottenere altro, sia esso in senso positivo che negativo. 
Il risultato di un processo epigenetico porta variabilità in entrambi in sensi, migliorando un aspetto o peggiorandolo. 
Ma alla mente succede qualcosa di simile. Spesso effettua scelte che sono in realtà appartenenti al nostro essere, ma alla fine dei conti, sono altra cosa, magari molto lontana dal nostre modo di essere.
Le scelte che facciamo quindi rispecchiano veramente chi siamo noi? Spesso non vi siete resi conto di avere fatto una scelta che in fondo vi sembrava integra e coerente con voi stessi, ma che a conti fatti in realtà non lo era? 
Bene! Sicuramente sarà successo. 
A quel punto non resta che fare una cosa, adattarsi a quanto si è scelto. Esattamente come fa il nostro corpo.
La decisione presa e che ci ha portato a questo punto, a questa forma di malessere, è una decisione inconsapevole, una strada percorsa senza che noi lo volessimo. Per rimanere in termini genetici, una mutazione che ha cambiato qualcosa nel nostro cammino. 
Se sei fortunato il cambiamento è stato positivo, e allora ti alzi al mattino e non ti poni nessuna domanda e vivi la tua vita, senza nemmeno pensare a quanto ti accade intorno. Anzi tutto ti sembra naturale. La gente ti guarda in faccia e con un sorriso esclama:"Come sei luminoso oggi!!!" e tu ringrazi continuando a vivere la tua vita, e se sei bravo, da quella esclamazione potresti iniziare un percorso che porta a una nuova forma di te stesso, migliore e forse più attenta a quanto ci circonda cercando poi, di mantenere questa "rotta" positiva.
Se sei sfortunato invece il cambiamento ha un bilancio negativo. Ti sei alzato male dal letto, col piede sbagliato, la giornata non fila dritta, tutto va storto. Ma non sai il perchè di questo. Hai litigato con il tuo capo perchè lui era nervoso dato che la sera prima non aveva dormito. Tu ora hai una rabbia interiore che ti macera e ti porta a quanto appena descritto. Ma non lo hai deciso tu. E' una scelta intervenuta senza una tua decisione di essere arrabbiato. La stai subendo. Ma non è troppo tardi. Basta prenderne atto. 
Allora ci lavori su e ti interroghi dei perchè e cerchi di rimediare. L'importante è ripare senza affannarsi. Il dispendio di energie per correggere atteggiamenti non scelti ma indotti è immane. Alciuni si rifugiano nei loro hobby, altri nella religione altri ancora cercano metodi più disparati.
A questo punto ti rilassi e concentri sul vivere una vita migliore, cercando di non essere uno di quei "cani rabbiosi" che ti urlano contro solo perchè hai spostato una penna, o non sei scattatto come un pilota di formula uno al semaforo verde.
Questo è uno dei problemi della nostra civiltà, la disconnessione dall'idea stessa di scelta. Ormai le decisioni e le strade da intraprendere ci investono senza che noi decidiamo quale percorrere. E' il totale immobilismo della società, l'accidia che il nostro caro Dante Alighieri ha cantato nell'Inferno, ormai tutta manifesta.
Forse è il momento di cambiare di essere più coscienti e di non subire il mondo, ma di plasmarlo in qualcosa di migliore.
Molti ci provano ad esempio con il volontariato, ma sono pochi secondo me quelli che fanno veramente il volontario per aiutare gli altri. Molti fanno queste cose solo per soddisfare il loro ego, che ormai schiacciato dalla nostra società, si alimenta inventandosi la scusa di avere fatto del bene per gli altri. No, non è bene per altri, ma è solo del bene per te stesso. Il meccanismo potrebbe funzionare, se in seguito si effettua del vero volontariato, ma spesso, queste persone dopo avere soddisfatto al loro fame, si ritirano e tornano ad essere le stesse persone di prima. 
Un vero peccato. Da oggi cercate di capire cosa vi fa stare male, guardatevi allo specchio dicendovi che vivrete la giornata al massimo, che non subirete il mondo in modo passivo. 
Se dovesse succedere, allora reagirete e non cercherete di essere negativi e malmostosi. Non è facile, è una vera sfida da vincere con constanza e decisione ogni giorno. Io per lo meno ci provo.

Ora tocca a voi.